«PNRR E GIOVANI»
Le novità del Decreto “P.A.” (D.L. n.44/2023) il Decreto «P.A. 2» n. 75/2023 per l’assunzione di giovani laureati nella P.A.

Convegno «il PNRR per migliorare e qualificare» Camera dei Deputati 20 novembre 2023

I Concorsi Pubblici sintesi evolutiva dagli anni 90 ad oggi

- La trasformazione concettuale del Lavoro nella Pubblica Amministrazione: dalle “informate” della I Repubblica alla programmazione selezione e specializzazione delle Risorse Umane
- La trasformazione dello Stato Sociale e l’Innovazione tecnologica come motori primi della trasformazione del Pubblico Impiego e delle modalità di reclutamento
- L’automazione dei processi e la trasformazione delle professionalità della PA
- Dalla Pubblica Amministrazione delle procedure a quella dell’impulso
- Dalla Casa di Vetro alla Casa di Vetro “semivuota”:Lo Smart working
- Il Ritorno alla realtà: Una PA anziana con scarse Risorse, bloccata da 10 anni di spending review e con oneri amministrativi aumentati del 60% in un contesto prevalentemente analogico

Il concorso pubblico, quindi è la forma generale ed ordinaria di reclutamento per le pubbliche amministrazioni e deve tendere a realizzare concretamente una selezione comparativa, basata esclusivamente sul merito e aperta a tutti i cittadini in possesso di requisiti previamente ed oggettivamente definiti; pertanto possiamo considerarlo come la “fonte” che alimenta il “serbatoio”: se inquinata tutta l’acqua distribuita alla popolazione può metterne a rischio la salute!

AGGIORNAMENTO AL DECRETO LEGGE «PNRR 2» n. 36 del 30 aprile 2022 CONVERTITO IN LEGGE 29 GIUGNO 2022, N. 79 ESAME PRINCIPALI TEMI

PUNTI FOCALI
• L’individuazione della necessità di almeno una prova scritta ed un colloquio orale, da prevedere in tutti i bandi di concorso, per tutte le amministrazioni.
• L'utilizzo di strumenti informatici e digitali per le prove scritte e, facoltativamente, lo svolgimento in videoconferenza della prova orale, con soluzioni tecniche che assicurino la pubblicità, l'identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità nonchè la riservatezza dei candidati.
• ll meccanismo della necessaria pubblicazione dei bandi di concorsi e dei bandi per la mobilità del personale pubblico all’interno del Portale InPA, secondo lo schema predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica. Inoltre, niente più bandi in Gazzetta Ufficiale: nel testo della Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, a decorrere dall’anno 2023 la pubblicazione delle procedure di reclutamento nei siti istituzionali e sul Portale unico del reclutamento esonera le amministrazioni pubbliche, inclusi gli enti locali, dall’obbligo di pubblicazione delle selezioni pubbliche nella Gazzetta Ufficiale.
• L’individuazione dei componenti delle Commissioni attraverso il Portale InPa per le Amministrazioni Centrali.
LINGUA STRANIERA OBBLIGATORIA IN TUTTI I CONCORSI con il Decreto PNRR 2 arriva la prova di lingua straniera obbligatoria nei concorsi pubblici. La norma rivede l’attuale procedura che, ad oggi, prevede “l’espletamento di una sola prova scritta e di una prova orale” sostituendola con “almeno una prova scritta, anche a contenuto teoricopratico, e sempre di una prova orale, comprendente l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera“.
Le prove di esame dei concorsi pubblici potranno, tra l’altro, essere precedute da forme di preselezione predisposte anche da imprese e soggetti specializzati in selezione di personale e possono riguardare l’accertamento delle conoscenze indicate nel bando o il possesso delle attitudini e delle capacità comportamentali richieste dal bando.
• Assessment anche nei concorsi per il personale non dirigenziale
Nei concorsi per il personale non dirigenziale si prevede l’espletamento di almeno una prova scritta e sempre di una prova orale, che comprenda l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera. Come già stabilito per i dirigenti, è prevista l’introduzione di sistemi di valutazione basati sulle competenze e sulle attitudini (assessment). Per l’assunzione di profili specializzati, oltre alle competenze devono essere valutate le esperienze lavorative pregresse e pertinenti.
• Aggiornamento del Dpr 487/1994 per operare una revisione organica della gestione operativa dei concorsi pubblici.

ALTRI ASPETTI DL PNRR2
Parità di genere, largo alle “azioni positive”
Per dare effettiva applicazione al principio della parità di genere nell’accesso, nelle progressioni di carriera e nel conferimento degli incarichi apicali, le amministrazioni possono prevedere nei bandi misure che attribuiscono vantaggi specifici al genere meno rappresentato. I criteri di discriminazione positiva devono essere proporzionati allo scopo da perseguire e adottati a parità di qualifica da ricoprire e di punteggio conseguito nelle prove concorsuali.
Mobilità orizzontale: avvisi su inPA, limitazioni a comandi e distacchi
Si prevede una revisione del quadro normativo che regola la mobilità orizzontale nella Pa, a partire dalla creazione di un sistema di pubblicità unico e trasparente con gli avvisi per tutti i posti disponibili nelle amministrazioni centrali e locali, che saranno inseriti in un’apposita sezione del portale del reclutamento inPA. I dipendenti pubblici interessati alle posizioni vacanti potranno presentare apposita domanda tramite il portale. In arrivo, poi, restrizioni significa8ve all’uso di mezzi alterna8vi di mobilità (ossia “comandi” e “distacchi”), per renderli eccezionali e rigorosamente limitati nel tempo. Introdotte nuove disposizioni per il personale impiegato in organismi internazionali o dell’Unione europea.

IL NUOVO REGOLAMENTO SUI CONCORSI - PRIMA ANALISI - PUBBLICATO NELLA GU DEL 29 GIUGNO 2023 ED ENTRATO IN VIGORE IL 14 LUGLIO

Le novità del Dpr in sintesi

Aggiornata e semplificata la disciplina in materia di accesso agli impieghi delle pubbliche amministrazioni, adeguandola alle riforme introdotte nel pubblico impiego e a quelle di efficientamento, digitalizzazione, velocizzazione e razionalizzazione nello svolgimento delle procedure concorsuali.
Digitalizzazione delle procedure in tutte le fasi di concorso, eliminando per sempre “carta e penna”: accesso alla procedura, svolgimento delle prove, nomina delle commissioni, pubblicazione delle comunicazioni, svolgimento dei concorsi unici, assunzione in servizio. In questo modo si completa il processo di riforma del reclutamento avviato con i Decreti legge 44/2021, 80/2021 e 36/2022 e viene garantita piena coerenza delle procedure con le innovazioni introdotte con il portale “InPA”. Dal 1° luglio scorso, infatti, le amministrazioni centrali e le autorità indipendenti possono pubblicare i propri bandi di concorso su InPA, per le assunzioni di personale a tempo indeterminato e determinato. Dal 1° novembre 2022, invece, la pubblicazione sul portale InPA è diventata obbligatoria, ed è stata estesa anche a Regioni ed enti locali, dal 1 Gennaio 2023 così non è più obbligatorio pubblicare i bandi in Gazzetta Ufficiale.
Nuove, concrete e innovative misure a tutela della parità di genere e dei soggetti in situazioni di svantaggio in attuazione del Dl 36/2022. Queste misure sono finalizzate alla rimozione degli ostacoli alla partecipazione ai concorsi per le donne in gravidanza o allattamento e per coloro che si trovino in situazioni di svantaggio (Dsa), in termini coerenti con le linee guida sulla parità di genere in corso di adozione da parte del Dipartimento della funzione pubblica e del Dipartimento per le pari opportunità.
Rimodulazione dei meccanismi di riserva e dei titoli di preferenza rispetto al nuovo contesto e alla salvaguardia della parità di genere. Valorizzata l’appartenenza al genere meno rappresentato nell’amministrazione in relazione alla qualifica per la quale il candidato ha partecipato, a parità, ovviamente di titoli e merito e a determinate condizioni.
Abrogazione delle norme obsolete o incompatibili con la riforma del reclutamento.
Digitalizzazione anche per i concorsi degli enti pubblici

Concorsi pubblici aperti agli stranieri extraUE – CONFERMA DI CIO’ CHE ERA GIA’ STATO PREVISTO LEGISLATIVAMENTE
La cittadinanza italiana (o di uno stato UE) non sarà più requisito indispensabile per la partecipazione al concorso pubblico, al quale potranno partecipare adesso anche:
•familiari di cittadini UE con cittadinanza di un paese extra UE, titolari del diritto di soggiorno in Italia
•titolari dello status di rifugiato, della protezione sussidiaria
•stranieri titolari di carta di soggiorno (permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo)

Criteri di preferenza
Si riconosce preferenza ai mutilati ed invalidi per servizio (sia nel settore pubblico che in quello privato), nonchè agli orfani o ai figli degli invalidi o inabili permanenti al lavoro per ragioni di servizio, inclusi i figli dei medici, infermieri operatori socio sanitari, assistenti sociali morti a causa del Covid contratto nell’esercizio del lavoro.
Tra i criteri di preferenza, come promesso anche dal Ministero della Giustizia, l’aver svolto l’ulteriore periodo di perfezionamento all’ufficio del processo, aver completato positivamente il tirocinio formativo o lo stage presso gli uffici giudiziari, aver collaborato con ANPAL (società pubblica nel campo delle politiche attive del lavoro).

Quote di genere
Per ammodernare il sistema di accesso al pubblico impiego era necessario anche allinearsi alle indicazioni europee sulla pari opportunità di genere. Pertanto i bandi dovranno specificare per ciascuna qualifica a concorso, la percentuale di rappresentatività dei singoli generi nell’amministrazione che bandisce il concorso, calcolata alla data del bando. Nel caso in cui il differenziale tra i generi superi il 30%, l’appartenenza al genere meno rappresentato costituirà nel concorso un titolo di preferenza.
La norma non si applica se il differenziale di genere è pari o superiore al 30% nelle domande di partecipazione presentate.

Commissioni esaminatrici
Nelle commissioni esaminatrici entrano anche specialisti in psicologia e risorse umane. Anche nella composizione delle commissioni dovrà tenersi conto del principio di partita di gente, e gli elenchi dei componenti saranno formanti con pubblicazione di specifici avvisi sul portale InPa e selezionati mediante sorteggio tra coloro che hanno i requisiti richiesti.

Tutela per la maternità
Il nuovo regolamento presta attenzione alle candidate che non possono rispettare il calendario delle prove a causa dello stato di gravidanza o per l’allattamento. In questo senso, potranno essere previste prove asincrone, e in ogni caso dovrà essere garantita la disponibilità di specifici spazi per l’allattamento. Anche in caso di condizioni straordinarie, come un improvviso ed urgente ricovero ospedaliero o lo svolgimento di terapie salvavita, se documentato dal candidato, potrà consentire di recuperare la prova in una sessione straordinaria. La valutazione è rimessa però all’insindacabile giudizio della commissione di valutazione.

Tempo massimo di svolgimento del concorso
Le procedure concorsuali dovranno concludersi entro 180 giorni dalla data di effettuazione delle prove scritte, o dalla prima convocazione se si tratta di concorso per titoli. Accorciato dunque il vecchio termine di 6 mesi. Il termine della procedura andrà comunque comunicato sul portale prima dell’inizio delle prove.

Candidati con DSA - GIA’ PREVISTO
Lo schema di regolamento prevede misure che consentano la partecipazione al concorso anche alle persone affette da disturbi specifici di apprendimento.
Lo svolgimento delle prove dovrà prevedere misure compensative stabilite dalla commissione esaminatrice, come ad esempio la sostituzione della prova scritta con un colloquio orale, l’utilizzo di strumenti per superare le difficoltà di lettura, di scrittura, e di calcolo, nonchè la possibilità di tempo più lunghi per lo svolgimento delle prove.

DECRETO PA - AGGIORNAMENTO
Il Decreto PA convertito in Legge è stato approvato alla Camera dei Deputati il 6 giugno 2023 ed al Senato il 20 Giugno. Il testo in fase di conversione è quello del Decreto Legge 22 aprile 2023, n. 44 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.95 del 22-4-2023, in vigore dal 23 aprile 2023. Il provvedimento, blindato dalla fiducia posta dal Governo, è diventato Legge a tutti gli effetti solo dopo il passaggio al Senato. Entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Emendato rispetto al testo emesso dal Governo, il Decreto convertito prevede delle novità in tema di concorsi pubblici, che rientrano nella più ampia riforma dei concorsi pubblici che è in dirittura d’arrivo. Vediamo insieme la spiegazione per punti di cosa prevede il Decreto PA 2023 convertito in Legge e che novità introduce.

CONCORSI FIGURE NON APICALI, NO PROVA ORALE
Il Decreto PA 2023 convertito in Legge prevede che fino al 31 dicembre 2026 i bandi di concorso possono prevedere, per profili non apicali (es. funzionari) lo svolgimento della sola prova scritta. Dunque, potranno essere svolti concorsi senza alcuna prova orale fino alla fine del 2026. Attenzione questa regola vale solo per il reclutamento di profili non apicali, e non è un obbligo, ciò significa che potrebbe anche essere prevista la prova orale, sarà una scelta dell’Amministrazione che bandisce il concorso.

RISERVE CONCORSI CON SERVIZIO CIVILE
L’articolo 1, comma 9-bis del testo convertito prevede, in favore degli operatori volontari che hanno concluso senza demerito il servizio civile universale, una riserva di posti pari al 15% nelle assunzioni di personale non dirigenziale presso le PA. Stesso discorso anche per le assunzioni presso le aziende speciali e le istituzioni strumentali all’attività degli Enti locali.

INCENTIVI ASSUNZIONI GIOVANI NELLE PA
L’articolo 3-ter del Decreto PA convertito in Legge riconosce a determinate Pubbliche Amministrazioni, fino al 31 dicembre 2026, la possibilità di assumere, nel limite del 10% delle loro facoltà assunzionali, giovani laureati con contratto di apprendistato o, attraverso apposite convenzioni, studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area funzionari.
Si prevede anche che, nei limiti delle facoltà assunzionali di ciascuna Amministrazione, al termine dei suddetti contratti, il rapporto di lavoro si trasformi a tempo indeterminato, a condizione della sussistenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato.

CAMBIANO REGOLE E REQUISITI PA TERRITORIALI
Cambiano i requisiti per l’accesso all’impiego presso gli Enti pubblici territoriali. O meglio, il comma 5-bis dell’articolo 3 del Decreto PA convertito in Legge prevede che i regolamenti delle Regioni, delle Province, delle Città metropolitane e dei Comuni (previa intesa sancita in sede di Conferenza unificata Stato Regioni-Province autonome-Città ed autonomie locali) possano individuare, per l’accesso all’impiego presso il relativo Ente, requisiti ulteriori rispetto a quelli stabiliti dalla disciplina generale. Tali requisiti devono essere intesi a rispondere ad esigenze di specificità territoriale.

DL «PA2» n. 75/2023 convertito in L. 10 agosto 2023, n. 112
- Ampliamento della possibilità di utilizzare le graduatorie dello stesso o di altro ente,
- Introduzione della possibilità di stabilizzare i dirigenti assunti a tempo determinato,
- estensione della possibilità di assumere in scavalco condiviso ai comuni fino a 25.000 abitanti.
- ampliamento della possibilità dei comuni e delle unioni di comuni di assumere giovani e la opportunità di stabilizzare gli lsu
- pluralità di disposizioni che dettano deroghe ai vincoli legislativi per le assunzioni sia di personale che di dirigenti, per la determinazione del trattamento economico accessorio e per l’organizzazione dei ministeri, con una specifica attenzione a quello della difesa, della Presidenza del Consiglio e di numerosi enti nazionali

L’UTILIZZAZIONE DELLE GRADUATORIE
Vengono riscritte le previsioni dettate dal dl n. 44/2023 per la limitazione degli idonei nei concorsi pubblici. Si ribadisce il principio che essi non possono essere superiori al 20% dei posti messi a concorso (il che costituisce un chiarimento rispetto alle precedenti disposizioni).
Si chiarisce che in tale tetto sono compresi anche la rinuncia alla assunzione, il mancato superamento del periodo di prova e le dimissioni intervenute nei primi 6 mesi, che ricordiamo essere di norma la durata del periodo di prova.
Si stabilisce che questo limite non si applica ai concorsi per l’assunzione del personale educativo e scolastico, compresi quelli assunti dai comuni e dalle unioni dei comuni. Ed inoltre, che non si applica alle procedure concorsuali bandite da regioni, province, enti locali ed anti controllati o partecipati da tali soggetti, nelle quali è previsto un numero massimo di posti messi a concorso pari a 20, nonché ai comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti ed alle assunzioni a tempo determinato. Il Ministero della PA è delegato a dettare eventuali ulteriori misure applicative.

LE RISERVE
Si amplia a coloro che maturano 36 mesi di anzianità entro il 31 dicembre 2026, e non più entro il 31 dicembre 2023, la chance di essere stabilizzati con una riserva non superiore al 50% nei concorsi pubblici.
Questa possibilità viene estesa, il che costituisce una novità assoluta, anche al personale dirigenziale. Oltre al requisito della anzianità di 36 mesi negli ultimi 5 anni presso lo stesso ente, viene richiesto che l’assunzione sia stata effettuata “previo esperimento di procedure selettive e comparative”.

LE ASSUNZIONI DI GIOVANI DA PARTE DELLE PA
Sono introdotte modifiche alle regole per le assunzioni di giovani da parte delle PA introdotte dal dl. n. 44/2023, con in particolare la estensione di queste disposizioni per gli enti locali. Si dispone in primo luogo che le procedure assunzionali siano comunque conformi ai principi dettati dall’articolo 35 del d.lgs. n. 165/2001.
La disposizione di maggiore rilievo è l’aumento della possibilità di assumere giovani sia con contratto di apprendistato sia di formazione e lavoro fino al tetto del 20% delle proprie capacità assunzionali per i comuni, le unioni di comuni, le province e le città metropolitane, e non del 10% consentito alle altre PA, e comunque per almeno 1 unità.
Queste assunzioni possono essere effettuate senza dare corso alla preventiva comunicazione alla Funzione Pubblica ed alla struttura regionale per l’eventuale assegnazione di personale pubblico in disponibilità, cioè alla procedura prevista dall’articolo 34 bis del d.lgs. n. 165/2001.
Il personale assunto è inquadrato nell'area dei funzionari. Alla scadenza dei contratti in presenza dei requisiti per l'accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato, il rapporto di lavoro si trasforma in rapporto a tempo indeterminato I bandi di concorso per l'accesso al pubblico impiego possono prevedere che il punteggio del titolo di studio richiesto sia aumentato fino al doppio qualora il titolo di studio medesimo sia stato conseguito nei cinque anni antecedenti alla scadenza del termine di presentazione della domanda di partecipazione al concorso.
Per l’apprendistato si individueranno i laureati su base territoriale tramite avvisi pubblicati nel portale inPA. Per il contratto formazione e lavoro si potranno anche stipulare convenzioni con le università per individuare, sempre tramite il portale istituzionale, studenti con meno di 24 anni che abbiano concluso gli esami previsti dal piano di studi. Sarà un decreto del ministero della Pubblica amministrazione, da emanare con il concerto del ministero dell'Università, a stabilire nel dettaglio le regole delle procedure per il reclutamento, che, comunque, prevedono una prova scritta, una orale e la valutazione dei punteggi dei titoli accademici e della media dei voti conseguiti nei singoli esami, degli eventuali titoli di specializzazione post lauream e delle eventuali esperienze professionali documentate. La prova orale accerterà le conoscenze del candidato e le capacità logico-tecniche e comportamentali.

LE STABILIZZAZIONI DEGLI LSU
Viene consentita la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili entro il 30 giugno 2026. Tali assunzioni a tempo indeterminato potranno essere effettuate sia a tempo pieno che in part time e non è necessario che siano effettuate per coprire posti vacanti in dotazione organica: possono essere disposte anche per assunzioni in sovrannumero.
Un’altra importante deroga è la seguente: queste assunzioni possono non essere previste nel programma del fabbisogno di personale. Una deroga ulteriore è costituita dalla assenza di specifici tetti tanto di spesa quanto di bilanciamento con assunzioni dall’esterno, con ciò intendendo i concorsi pubblici e/o lo scorrimento di graduatorie. La disposizione impone espressamente invece il rispetto dei “vincoli assunzionali”, espressione che deve essere intesa sia come obbligo di utilizzazione di risorse finanziate dalle capacità assunzionali sia come obbligo di rispetto di tutti i passaggi procedurali.
Viene spostato alla fine del 2023 il termine del 30 giugno fissato dal comma 495 della legge cd di bilancio 2020, legge n. 190/2019, per le assunzioni di lsu, anche ove utilizzati mediante contratti di cococo e/o assunzioni a tempo determinato. Queste assunzioni possono essere disposte anche per la copertura di posti non previsti in dotazione organica e/o nel programma del fabbisogno del personale per le risorse finanziate dallo stesso legislatore nazionale.